Attacchi di panico

Possono essere descritti come episodi improvvisi ed imprevisti, di una durata relativamente breve, di Forte ansia, paura, terrore, angoscia con correlati fisici quali tachicardia e palpitazioni, vampate di calore e sudore oppure freezing, aumento della salivazione, parestesie come ad esempio formicolio agli arti,  episodi di  depersonalizzazione, Senso di confusione stordimento ed estraneamente e, minimo comune denominatore, la paura di perdere il controllo, impazzire e morire. In seguito all’episodio la persona si sente spossata, stanca, a causa delle norme dispendio di energie che comporta e ha bisogno di stare a riposo
Visitare la storia del sostantivo può aiutare a meglio comprendere di che cosa si tratta. sostantivo “panico”  origina dal nome del dio Pan, divinità non olimpica dall’aspetto mostruoso, metà uomo e metà  caprino. Il mito narra che il dio dei Pascoli e delle Campagne si adirasse si  con chi lo osava disturbarlo durante il suo riposo emettendo terrificanti, che generavano una paura paralizzante e incontrollata. Da qui origine l’espressione il terrore panico.
Infatti, Molto spesso a questi attacchi si associa una sensazione più assimilabile all’angoscia, ovvero ansia e paura concentrate all’ennesima potenza, al punto tale da prendere totalmente il sopravvento.
In questi casi non c’è nessun pericolo di vita reale ma solo percepito e molto spesso al primo attacco di panico si finisce in pronto soccorso pensando di essere in preda ad un infarto.
In seguito alla prima crisi la persona mette in atto tutta una serie di azioni di evitamento con il fine di escludere dalla propria quotidianità quelle situazioni che scatenano l’insorgere del sintomo, inficiando quindi notevolmente la qualità della propria vita quotidiana e delle relazioni. Pantaloni case diventa impossibile uscire di casa, se non accompagnati. la caratteristica di questa patologia è che spesso il primo attacco si presenta in modo del tutto imprevisto ed inaspettato, per la persona è come  un fulmine a ciel sereno Mentre trascorre una vita apparentemente Tranquilla . In verità, andando a scavare sotto la superficie si scopre sempre che il paziente all’esordio del sintomo si trova in un momento di difficoltà, o di necessario cambiamento senza riuscire a riconoscere pienamente il malessere o la necessità di affrontare il passo di trasformazione.
Per curare L’attacco di panico in terapia nel primo passo da fare è imparare a riconoscere i propri vissuti, sensazioni così da poter dipanare quel concentrato di emozioni che rappresenta L’attacco di panico, alla base del quale ci sono esperienze molto precoci si separazione che il bambino, ora adulto, ha vissuto senza il giusto contenimento emotivo affettivo.
Mi viene in mente il caso di un giovane uomo, che incontra per la prima volta gli attacchi di panico tra la quinta superiore l’inizio dell’università, in un momento di scelta del proprio percorso formativo. L’episodio si verifica durante una notte insonne virgole in un momento in cui non può chiedere aiuto a nessuno.
Ripercorrendo la sua storia emerge il passato di un bambino che veniva lasciato da solo a casa con un fratello molto più grande alcolista, che in alcuni momenti diventava aggressivo verso gli oggetti. Il bambino per non fare preoccupare i genitori sentendosene responsabile non esprime la sua paura nel trascorrere il pomeriggio con il fratello. Quando nella sua vita giunge il momento di diventare adulto, di effettuare una tappa di crescita quel bambino spaventato che vive in lui si fa sentire, in piena notte, quanto deve gestire da solo il suo malessere e la sua sofferenza come aveva fatto nelle epoche passate  e ciò accade in un momento di transizione, in cui il giovane è chiamato a diventare più uomo.
Rielaborando questo pezzo della sua storia piano piano il sintomo è scemato ed egli si è riappropriato di se stesso e della sua capacità di scelta e decisione.